La storia ovverosia storie e racconti sono il punto centrale del progetto del comitato di educazione permanente di Ora, nel quale non si parla di eventi storici in senso tradizionale, ma di persone del nostro paese e della loro vita. Per questo motivo il comitato di educazione permanente di Ora ha dato vita al progetto “un secolo di vita ad Ora”, con il quale vuole contribuire a rielaborare una parte di storia del nostro paese.
La coordinatrice del progetto è Irene Hager (referente culturale). Storici e persone interessate alla nostra storia del paese (Martin Crepaz, Donatella Vivian, Thomas Winnischhofer, Christian Pernter, Tobias Simonini, tutti residenti a Ora), indagano e scrivono oramai dal 2019 sulla vita durante gli ultimi 100 anni di abitanti del nostro paese. Annualmente viene pubblicata una biografia. Adina Guarnieri (storica dell’arte) affianca le ricerche e legge i testi prima che vengano pubblicati.
Le pubblicazioni sulla vita di donne e uomini vissuti a Ora ci raccontano una parte di storia locale, regionale e in un contesto sovraregionali. Non vogliamo parlare di personalità di rilievo, ma di rappresentanti di tutti i gruppi sociali, categorie professionali, gruppi linguistici ecc.
Il progetto non è ancora concluso. Spunti e integrazioni sono sempre benvenuti.
Nell’ambito del progetto “un secolo di vita ad Ora”, Donatella Vivian indaga sulla vita di coabitanti di ora con radici ebraiche. Di almeno due sappiamo che sono vittime dell’Olocausto, deportate e assassinate da nazifascisti.
Sabato, 22 gennaio 2022 sono state posate due pietre d’inciampo. Una in piazza della chiesa e una in via del capitello. Le incisioni ricordono le persone inseguite, deportate, cacciate, uccise o spinte al suicidio durante la persecuzione nazifascista degli ebrei. Oltre 80.000 pietre d’inciampo posate in tutto il mondo costituiscono il monumento commemorativo decentrale più grande di tutto il mondo. A Ora ricordiamo i due deportati Ida Kaufmann e Martin Krebs, che hanno vissuto una parte della loro vita nel nostro paese.
Ida Kaufmann è nata il 30 maggio 1883 a Vienna. Grazie a una inserzione nella “Meraner Zeitung” (giornale di Merano) sappiamo che nel 1907 ha già vissuto a Bolzano e ha cercato lavoro. Ida Kaufmann ha lavorato a Ora come contabile per la ditta di commercio Steinkeller. Ha vissuto nelle vicinanze del Happacherhof e successivamente affittò una stanza da Maira von Fioreschy. Ha vissuto in modo molto riservato. Quotidianamente ha fatto la spesa al negozio Simonini, che si trovò in Piazza della Chiesa e ha visitato la Santa Messa – fino alla mattina del 15 settembre 1943, quando un funzionario tedesco in civile si presentò nel suo ufficio. Fu portarla in carcere a Bolzano. Successivamente venne portata, probabilmente assieme ad un gruppo di persone di Merano, al lagher di Reichenau vicino a Innsbruck e poi deportata a Auschwitz.
Martin Krebs è nato il 10 ottobre 1899 a Bregenz e ha vissuto e lavorato per molto tempo a Merano. Era iscritto alla comunità ebrea, era sposato e aveva un figlio. In base a un documento della croce rossa internazionale la sua ultima residenza nota era a Ora, Via del Capitello 10. Dallo stesso documento si evince che Martin Krebs fu arrestato a Milano nel 1944 e deportato a Auschwitz con il convoglio nr. 14, dove morì nel lagher distaccato di Charlottengrube nel dicembre 1944.